TEST 87 RAMIRO. FUEGO Y FURIA...

Nel sopralluogo che ho effettuato quest'oggi nel nostro TIMETOPADEL degli amici MAX e MARCO ho trovato soltanto quindici copie del libro. Vendute praticamente tutte! Rinnovo ancora i ringraziamenti per quanti hanno voluto immergersi nel mio "esorcismo da padel". Grazie davvero per la fiducia e per l'affetto che avete dimostrato.  

Nemmeno nei miei peggiori incubi avrei ipotizzato un rientro nel giro così "hard". Ho rischiato di gettare alle ortiche quattro mesi di assenza dai campi e altrettanti sacrifici con un solo match che da solo è bastato a farmi riacutizzare epitrocleite ed altre patologie...!

Soltanto Don Jack (ritrovato davvero in grande spolvero) e Domingo (sontuoso) sarebbero bastati a rimettermi nuovamente K.O. ma per non farmi mancare davvero nulla mi sono concesso Ramiro che ho testato per voi nel momento più sbagliato in assoluto: due anni orsono avrei usato espressioni e vocaboli del tipo "ira di Dio", "fenomemale" e chi più ne ha, più ne metta. I tempi, invece, sono passati e ci consentono di guardare questi pro senza eccessivo timore reverenziale e senza rimanere troppo inebetiti come accadeva quando guardavamo i due Lorenzo (Moll e De Rosa) e a differenza del mio amico fraterno Fusco non me la faccio sotto soltanto per il fatto che arrivi dall'Argentina e allora vi confesso di essere rimasto sì colpito ma neppure con lo sguardo di chi ha visto la Madonna! La bandeja, è vero, è qualcosa di fulminante. La esegue (bene) anche con la palla che è in linea col nastro e prende campo (oltre anche il lecito) con facilità incredibile (la fisicità d'altro canto è quella di un ragazzo di ventidue anni...). E' un mostro sì ma non lo definirei un AntiCristo (cioè, senza apparire oltremodo blasfemo, non mi sembra ancora prontissimo per poter essere considerato il vero antagonista del nostro Lorenzo).

     

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