I cinque minuti che dedichiamo al riscaldamento pre-match, servono per attivare i grandi (e piccoli) distretti muscolari che saranno stressati in gabbia per un'oretta e mezza di gioco ed anche per preparare gradualmente l'apparato cardio-respiratorio. L'intensitĂ del riscaldamento deve essere sviluppata in modo crescente partendo da un livello moderatissimo (bisognerebbe, ovvero, palleggiare a due all'ora!) per arrivare ad uno sforzo che deve essere solo nell'ultimo minuto sub massimale (poco prima - per intenderci - del sorteggio per il campo e/o per la battuta). Non comprendo, perciĂ², l'abitudine di effettuare il palleggio di riscaldmento come fosse un bombardamento atto a intimidire l'avversario (che, vale la pena sempre ricordarlo, non è un nemico da abbattere)...
Ho beccato due o tre risultati in altrettante serate di mezza estate: al Galassport il Gigante buono (in coppia con Antonio De Bernardo) ha liquidato il duo Astorri-Garocchio (i quattro sono riuscito a immortalarli a fine gara). Tre set a zero lo score finale. Vittoria un pochino piĂ¹ clamorosa quella ottenuta da Andrea Varriano e il figlioccio Vitone (battuta la coppia Fabrizio Fusco-Luchino Astorri). In un'altra mia incursione a sorpresa, avvenuta soltanto un paio di giorni dopo allo Sporting, ho beccato il numero due (Ramiro) vincente contro lo stesso Fusco (il sudamericano era in coppia con l'ottimo Lorenzo Cerio; il mio amichetto di merende era, invece, con Gil Marroni).
Ho testato ieri sera le condizioni di Daniele Tondi. Sono riuscito a visionarlo con grande attenzione malgrado le continue apparizioni mistiche in campo (...). Io e lui abbiamo battuto, non senza apprensioni, il Doc Puca e Peppone Iacobucci.
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